Amarcord Bardolino

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In questi giorni mi sto dedicando alla lettura e rilettura di alcune opere di Paolo Monelli. Sono vere e proprie perle le pagine dedicate al suo tour enogasronomico italiano pubblicate nel 1932 a puntate sulla Gazzetta del Popolo e raccolte l’anno successivo da Treves sotto il titolo Il ghiottone errante, e le pagine di O.P (Optimus Potor) Il Vero bevitore, pubblicato da Longanesi Nel 1963.

È bello, pochi giorni dopo aver partecipato a Bardolino Cru,, ( qui su Lavinium si può leggerne una breve cronaca), ritrovare tra le pagine di questo enogastronomo ante litteram alcune righe dedicate al Bardolino. Ecco che cosa scrive nel Ghiottone..:

“grazioso, lieve, salatino, di lucido colore… e non volli altro che il bardolino a Venezia - salvo piacevoli escursioni nel conegliano secco e nel soave - per innaffiare quella cara cucina; ciacolona, fresca, colorita, scherzosa come la sua gente”.

E ne Il vero bevitore riprende il concetto: “ fino, grazioso, di levigato colore e con un lieve fondo salato. Purtroppo i bardolino che sono in commercio non hanno tutte le virtù proprie di quello che bevvi sul luogo alla Grotta Vecchia”.

Sono righe che mi riportano alla mente il mio primo esame da degustatore ONAV, alla fine degli anni Novanta. Nel bicchiere, all’esame pratico, mi ritrovai un Bardolino ch’era rubino carico, fruttatissimo, con un palato rotondo e un po’ ruffiano. L’esaminatore era nientemeno che l’enologo Giulio Liut, direttore del Consorzio del vino lacustre. Promossi il vino, naturalmente, e fui promossa anch’io.

Vent’anni dopo il mio palato è cambiato notevolmente ed anche il Bardolino. La svolta dei Cru deve qualcosa a quel descrittore, “ fino” e “salatino” di Paolo Monelli? Forse ed egli, per la verità, si fece un po’ ingannare dall’ostessa che lo avvertì del fatto che “il bardolino quando invecchia perde amabilità.”.

Durante Bardolino Cru abbiamo avuto invece ottime prove di longevità. Ed e probabile che i risultati delle prime annate prodotte nelle tre sottozone Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna gli sarebbero piaciuti. Onore all’intuizione e al lavoro di Angelo Peretti e dei produttori che hanno lavorato per questo “Rinascimento del Bardolino”.

N.B. in originale i nomi dei vini sono in minuscolo.