Soave Seven: una scommessa... un successo

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È andato ben oltre le aspettative il successo di SOAVE SEVEN, manifestazione realizzata dall'idea un produttore ( Tiziano Castagnedi di Tenuta Sant'Antonio) e sostenuta dalla Strada del Soave: ieri sera la sala dello storico Ristorante Al Gambero era affollatissima. 

Venticinque produttori hanno portato in degustazione l'annata appena uscita o in corso e un'annata "vecchia" di sette anni o più. Non a caso ho scritto "vecchia", poiché il comune senso dei bevitori pensa al Soave ( e al vino bianco in generale) come a un vino da bersi giovane, al massimo nell'annata successiva alla vendemmia;  qualcuno, per dire,  considera già vecchio il 2016 che trova in carta al ristorante, visto che la 2017 è già in vendita.

Benvenuta, dunque, ieri sera, la possibilità di scoprire quanta eccellenza si nasconda nell'invecchiamento, o se preferite, nella lunga sosta in bottiglia del vino bianco classico d'Italia.

Un plauso agli organizzatori e ai 25 produttori che superando appartenenze - consortili o associative -  hanno dato prova di quanto possa l'unità d'intenti per far conoscere al grande pubblico la grandezza evolutiva del Soave..

Com' è andata con gli assaggi:

Primi assaggi del Soave 2107 (saranno completati fra qualche giorno, in occasione di Soave Preview): l'andamento non facile dell'annata piuttosto calda è stato ampiamente superato con vini ricchi di note fruttate esotiche, ben bilanciati. Produttori soddisfatti dei risultati.

Il Soave 2010

Di quest'ottima annata ho già scritto parecchio: conservo gelosamente alcune bottiglie per aprirle anche molto più in là. Si conferma elegante e dal' equilibrio gustativo spettacolare: classica in tutti i sensi, con erbe aromatiche, fiore bianco, frutta matura e lunghezze sapide, quando non saline. 

Se ancora li trovate, provate questi:  Soave Cl. Suavia  -Soave Cl. Balestri Valda - Inama Soave Cl.Vigneti di Foscarino (qui da magnum)  Soave Cl. Monte Fiorentine Cà Rugate - Gini Soave Cl.- Soave doc I Tarai Corte Moschina - Soave doc La Broia Roccolo Grassi - Soave doc Vecchie Vigne Tenuta Sant'Antonio - Soave doc La Capelina Franchetto.

Il Soave 2011

Un'annata dai tratti meno "sfavillanti", ma non per questo meno piacevoli; in genere più esile nei profumi e un po'meno verticale al palato. Merita una menzione particolare in questa batteria il Soave doc Meridies di Nardello, già tappato con la chiusura a vite (e per questo non fu etichettato come Soave Cl, mentre ora si può): è un vino dai tratti nordici "rieslingeggiante", sottile, floreale, con un deciso ricordo di idrocarburi. Se interessa, è ancora in vendita.  

Notevoli anche:  Soave Cl. Montegrande Prà - Soave doc biologico La Cappuccina - Soave doc Vigna della Corte di Corte Adami (dalla 2017 sarà un Soave Superiore) - Soave Cl. Le Bine Lunghe de Costalta di T.E.S.S.A.R.I - Soave doc Corte Paradiso Marco Mosconi

Termino con alcuni assaggi sorprendenti per l'incredibile longevità e la piacevolezza di beva:

Soave Cl. Cà Visco 2002 Coffele ancora  con un bel colore giallo paglierino chiaro, fiorito,  sapido, dal carattere scattante -  Soave doc Monte Ceriani 2007 Tenuta Sant'Antonio freschezza e sapidità quasi senza fine -  Soave Cl. 2007 PIeropan dai tratti borgognoni, fresco e cesellato da note squisitamente evolute - Soave doc Il Casale Vicentini con il frutto ancora ben percepibile, avvolgente, con finale gustoso - Soave doc Colli Scaligeri 2008 Sandro De Bruno note ancora verdoline nel colore, balsamico e fresco.

Questa bella iniziativa si potrebbe ripetere anche fuori dai confini soavesi, per far scoprire ai consumatori italiani quanto sia buono il Soave anche con qualche anno in più e  ne gioverebbe anche l'immagine dell'intera denominazione. Bravi anche per l'intento benefico della manifestazione (parte del ricavato è stato donato all'Associazione Fevoss).